La cava Moai dell’Isola di Pasqua rivela una costruzione decentralizzata

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Gli archeologi hanno creato il primo modello 3D completo di Rano Raraku, la cava principale dell’Isola di Pasqua (Rapa Nui) dove furono scolpite le iconiche statue moai dell’isola. I nuovi dati suggeriscono che la costruzione di queste figure monumentali non è stata controllata a livello centrale, ma piuttosto organizzata in un modo che riflette la struttura sociale storicamente frammentata e basata sui parenti dell’isola.

Il paradosso della monumentalità

L’Isola di Pasqua ospita oltre 1.000 moai, enormi statue di pietra distribuite su un’area di 163,6 chilometri quadrati. Questa scala di costruzione di monumenti sembra insolita dato che i documenti storici descrivono la società Rapa Nui come divisa in clan indipendenti (mata ) con i propri territori e leadership. Ciò solleva una domanda chiave: come può una società così decentralizzata produrre così tante strutture monumentali?

Le teorie precedenti spesso presupponevano che per tali progetti fosse necessaria un’autorità centralizzata. Tuttavia, la nuova ricerca suggerisce il contrario. Il modello 3D, costruito da oltre 11.000 immagini di droni, rivela prove di molteplici centri di estrazione indipendenti all’interno di Rano Raraku.

Laboratori decentralizzati e cultura condivisa

Il modello mostra almeno 30 aree distinte in cui venivano scolpiti i moai, ciascuna con le proprie tecniche. Le prove suggeriscono anche che le statue venivano trasportate fuori dalla cava in più direzioni, supportando ulteriormente l’idea di una produzione indipendente basata sui clan.

Secondo il professor Carl Lipo dell’Università di Binghamton, la cava è “come la Disneyland archeologica”, in quanto contiene spunti cruciali sulla costruzione dei moai. Il modello ad alta risoluzione ora consente ai ricercatori di analizzare questi dettagli da remoto, cosa prima impossibile.

I ricercatori hanno scoperto che diversi laboratori scolpivano statue in modi diversi, indicando gruppi di clan separati che lavoravano in modo indipendente. La coerenza tra i moai suggerisce uno scambio culturale di idee piuttosto che un lavoro coordinato.

Il mistero risolto?

I risultati mettono in discussione l’idea che la costruzione su larga scala richieda un controllo gerarchico. Invece, suggeriscono che i moai siano stati costruiti da comunità indipendenti che condividevano la conoscenza culturale. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista PLoS ONE il 26 novembre 2025.

“Gran parte del mistero di Rapa Nui deriva dalla mancanza di prove dettagliate e pubblicamente disponibili”, concludono i ricercatori. Il modello 3D fornisce finalmente questa prova, offrendo nuove informazioni sui processi organizzativi dietro queste figure gigantesche.

Il modello non solo risolve un dibattito archeologico di lunga data, ma evidenzia anche come gli strumenti digitali avanzati possano svelare misteri storici. I dati confermano che i moai dell’Isola di Pasqua sono una testimonianza di collaborazione decentralizzata, non di comando centralizzato.